Fame di Colore: non ci nutriamo solo di cibo, ma anche di luce!
Molti si sono posti questa domanda; Rudolf Steiner, il noto antroposofista tedesco, l’espresse:
Cosa succede se il colore non è attaccato agli oggetti, come il colore su una superficie o come il colore di una foglia verde o un fiore arancione. Cosa succede se il colore è oggettivo, come è mostrato in un prisma o una goccia di pioggia?
Può il colore fluttuare?
Ritengo questi pensieri molto interessanti al giorno d'oggi, dato che la fisica quantistica è sempre più riconosciuta. Se segui i pensieri di Rudolf Steiner, egli prosegue sui nostri occhi:
In un mondo senza luce, in un mondo oscuro, l'occhio non avrebbe sviluppato la capacità di vedere. Quelle forze, forze creative se preferite, sarebbero state in grado di sviluppare l'occhio per vedere dove non c'è bisogno di vedere. Il nostro intero sistema, si è sviluppato in conformità con il mondo esterno.
Se consideriamo quest’ulteriore pensiero, possiamo riflettere ulteriormente: secondo molti scienziati, tra i quali lo scienziato e dottore tedesco Fritz Albert Popp, noi viviamo di luce e i nostri occhi "bevono" luce. Il nostro sistema ormonale funziona con la luce e le nostre cellule dipendono da essa per restare in salute. Forse molte delle nostre malattie sono dovute dalla "fame di colore".
Fame di colore, una Scuola Alternativa
Se la luce ha dei colori fluttuanti che sono percepiti e assorbiti dalle altre forme di vita, in risonanza alle frequenze di cui piante animali si nutrono, se questa è la formula della vita, è incredibile che non abbiamo incluso gli esseri umani in questo processo.
Perché la luce è libera e perché la luce è per tutti?
Potremmo essere più sani e più forti?
Sì, se programmassimo la nostra vita in modo diverso: se prendessimo in considerazione il fatto che siamo figli della natura capiremmo che vivere costretti in abitazioni al chiuso e con luce artificiale non è il massimo. Di conseguenza cambieremmo il sistema scolastico e lasceremmo gli alunni alla luce del sole per 2-3 ore al giorno invece di lasciarli chiusi in classe. Se aggiungessimo tre ore di insegnamento all'aperto sarebbe meglio, così invece di iniziare alle 08:30 e terminare alle 14:00, i bambini potrebbero iniziare alle 08:00 e finire alle 17:00. Finire le lezioni alle 14:00 è comunque sbagliato... tutti gli adulti lavorano a quell'ora. E cosa fanno i bambini con queste 3 ore di scarto? Se il problema è l'orario di lavoro degli insegnanti ho un'altra soluzione.
L’ambiente sportivo.
L'ambiente sportivo è sempre più dipendente dall'assistenza professionale per ottenere sponsor in modo che i club possano sopravvivere. Ma se ingaggiassimo degli atleti per essere insegnanti in quelle tre ore di scarto! Abbiamo bisogno di atleti di tutti i tipi e di attività outdoor dalla scuola primaria fino a quella superiore. I bambini hanno bisogno di attività fisica e hanno bisogno di luce e aria aperta per diventare forti e sani. Dobbiamo coltivare le risorse che abbiamo... Immagina cosa possa significare per i più giovani avere un insegnante professionista. Non abbiamo quasi più insegnanti di ginnastica professionisti, è pura fortuna se gli studenti ricevono un insegnante di ginnastica che conosce la materia. La ginnastica è più che esercizi di calcio e stretching: è disciplina, lavoro di squadra, resistenza e forza che forma e rafforza l'istinto competitivo.
Nutrirsi di Luce.
Imparare a conoscere come superare i propri limiti è importante quanto le altre materie scolastiche. Oggi tutti gli allenamenti volontari avvengono di sere, senza luce e in inverno quasi sempre al chiuso. Se abbiamo realmente capito che il nostro sistema ormonale vive di sostanze organiche come il colore attraverso l'energia della luce, non possiamo continuare a riservare alle nuove generazioni un trattamento di secondo livello basato sulla luce artificiale e sugli spazi al chiuso.